Alle corse - commento

Serie astratta - Alle corse
Questa, forse, è la piu bella e significativa serie di tutta la storia personale e di artista di Woodns. Narratore e cronista allo stesso tempo, interpreta perfettamente, utilizzando la gergologia del giocatore, una o più giornate vissute all'ippodromo o in una sala corse. Panoramica astratta ma chiara, rappresentata su dieci tavolette costituite da materiali poveri. Pezzi di scarto di panforte e ritagli di ante di vecchi mobili, opportunamente rinvigoriti da pesanti mani di cementite. E poi sucessivamete affrescate. Prendendo in esame ogni singola parte di quest'opera, ci si rende conto che ogni frammento rappresenta un momento particolare di queste giornate vissute alle corse o l'andamento stesso della giornata, positiva o negativa che sia stata.
Aggiungendo inoltre alcune riflessioni e conclusioni che ogni giocatore accosta al suo vissuto ludico. La serie, quindi, ci fornisce un quadro completo sul mondo delle corse, sia sulla particolarità del linguaggio utilizzato in quell'ambito, che la descrizione delle emozioni soggettive provate dallo scommettitore. Nel nostro caso, tutte le trepidazioni provate sul campo dall'artista. Ammireremo insieme e commenteremo ogni singolo pezzo di questa pregevolissima opera.

Fantino e cavallo in dirittura
Probabilmente, tra tutte le tavole, quest'opera è, all'osservazione, la più eloquente. Si notano, e ben visibili, sia il fantino che il cavallo. Tutti e due impegnati e tesi nel massimo sforzo di andare a premio. Impegno profuso proprio nel tratto finale che si chiama in gergo dirittura, essendo questi gli ultimi metri di percorso in linea retta, che precedono il traguardo. I due elementi qui si fondono. Del cavallo si notano la testa, una zampa anteriore e parte del corpo. Il capo è reclinato in avanti, in assoluta posizione aerodinamica come anche la postura del fantino. Quest'ultimo, con lo stivale in primo piano, spronando l'animale, ha un braccio alzato, come se impugnasse la frusta, e la stesse usando. Attrezzo anch'esso utilizzato ai fini di far viaggiare più veloce il cavallo.
Fantino e cavallo in dirittura - 1977 - Olio su panforte 14,4x10,4 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Tulipano, i colori della scuderia
In una giornata all'ippodromo, trova spazio anche la danza variopinta delle scuderie che presentano i loro simboli ed i loro colori. Qui, come in un gesto scaramantico, l'artista, seguendo il proprio stato d'animo ed il proprio istinto, sceglie il team rappresentato da un fiore e dai colori rosa. Anche nella realtà, in una giornata trascorsa all'ippodromo, molte volte si scommette in base alla malìa dei simboli che crediamo ci portino fortuna. L'appassionato professionista tiene comunque sempre conto sia delle origini del cavallo sia della scuderia dal quale proviene, dove è stato allevato ed allenato.
Tulipano, i colori della scuderia - 1977 Olio su panforte 10x15 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Pariglia di cavalli in blu, alzando la polvere
Questa rappresentazione è cronaca di un momento comune a molte corse. Spesso, durante gli eventi ippici, capita che i cavalli si trovino in questa condizione di gruppo, apparigliati in una mischia . Al loro passaggio, soprattutto nel galoppo, sembra sollevino la polvere. Questa, a volte, è del tutto immaginaria: nasce nella fantasia creata dal caos e dalla "bagarre" di uomini ed animali che si misurano in forza e molto vicini. I suoi cavalli qui vengono appunto rappresentati in blu, proprio per distinguerli dalla rena sollevata al loro passaggio.
Pariglia di cavalli in blu, alzando la polvere - 1977 - Olio su panforte 14,5x10 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Protocorse (Catai)
L'autore qui immagina di assistere ad una delle prime corse della storia, e chiama in causa l'antica Cina; concepisce con la fantasia, come in un viaggio del suo conterraneo Marco Polo, un cavallo ed un guerriero-fantino, opportunamente bardati con i costumi ed i colori dell'epoca.
Protocorse (Catai) - 1977 Olio su panforte 14,5x10 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Monta da squalo
Oltre che a scegliere il cavallo buono, il giocatore molte volte è portato a scegliere il fantino, e cioè la monta. Nel riquadro si può notare come qui il jockey venga rappresentato come uno squalo che azzanna il cavallo, sino a deformarlo, conferendogli un aspetto da macchina da guerra. Ciò in base alle sua fama di spremitore e campione. .
Monta da squalo - 1977 - Olio su panforte 14 x10 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Muso a muso, si va in fotografia
Come si può osservare, vengono qui rappresentate due teste di cavallo. Una ben chiara ed in rosso, con l'occhio che osserva l'avvicinarsi dell'altra, che è molto sfumata e in blu, sovrapposta alla precedente. I due musi sono molto vicini fra loro, ma pur sempre nell'immagine appaiono leggermente distanti. Mutando il punto d'osservazione, come su di una retta immaginaria, potrebbero benissimo sovrapporsi. Questa illusione accade spesse volte nelle corse, quando sul traguardo, complice il movimento veloce, non si ha la distinzione di chi prevale e cioè il vincitore. Ed allora lo "speaker" annuncia: "Si va in fotografia", l'unica prova che riesce a mettere ordine alla classifica. Un evento non raro alle corse, che a volte crea dei veri patemi d'animo in attesa del verdetto ufficiale post-analisi della foto da parte dei giudici di gara.
Muso a muso, si va in fotografia - 1977 - Olio su panforte 14,5x10 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Studiando la prossima corsa
Il soggetto, unico e principale, in questo caso, è la figura di un uomo seduto e piegato su se stesso che pone la massima attenzione al giornale posto tra le mani. Postura che invita all'isolamento ed al momento privato. Attimo che precede l'imminente corsa durante il quale il giocatore, geloso della propria strategia e del proprio sapere, tende a racchiudersi in una sorta di schermatura dal mondo circostante; isolamento che lo tiene inoltre lontano dalla "bagarre" creata dagli altri appassionati che, in un modo o nell'altro, con i loro input, potrebbero disturbarlo. Nel dipinto questa tendenza alla chiusura è rafforzata ancor di più dall'enorme cappello posto sul capo dello scommettitore, ulteriore protezione a difesa della sua concentrazione.
Studiando la prossima corsa - 1977 - Olio su panforte 14,5x 10 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)

Vola come un jet... ho puntato su di te
Viene rappresentato in questo quadro il pensiero del giocatore, poco prima della partenza della gara, a scommessa effettuata. L'immagime racchiude così l'incitamento dedicato al cavallo prescelto, perché voli davvero sul campo a velocità supersonica sopravvanzando tutti gli altri. Proprio come se fosse un jet.
Vola come un jet… ho puntato su di te - 1977 Olio su panforte 20,8x 13,8 cm (Collezione privata - F. & M. B. W.)

Naufragio, giornata nera alle corse
Anche questa rappresentazione è sicuramente degna di un'accurata osservazione. Si nota che il soggetto principale è una nave con vela spiegata. Un vascello che rappresenta un nuovo viaggio, una nuova avventura. Cosi il giocatore inizia la sua giornata di belle speranze. Un'epopea affrontata come un navigante che si lascia andare al vento, sperando che sia buono. Ma molte volte, puntata dopo puntata, le correnti avverse e la sfortuna lo spingono verso la sconfitta e l'affondamento della propria nave. Sentendosi solo e naufrago su di una zattera. Immagine qui rappresentata all'interno della vela.
Naufragio, giornata nera alle corse - 1977 - Olio su panforte 20,8x13,8 cm
(Collezione privata - F. & M. B. W.)
